Non è passato troppo tempo, infatti, tra la conclusione del progetto (che prevedeva una serie di servizi tra cui il vitto e l’alloggio in favore di ex ospiti dei CAS) e l’inizio della pandemia, il che ha reso ancora più difficile per i partecipanti trovare una sistemazione abitativa e un lavoro. L’Associazione ha quindi deciso di rimettere a disposizione di questi ragazzi, che altrimenti si sarebbero ritrovati a dormire per strada, l’appartamento già in precedenza a loro dedicato, occupandosi del pagamento dell’affitto e delle bollette e tornando ad assisterli con la fornitura di generi alimentari e di prima necessità in generale.
Un’ultima azione messa in campo dall’Associazione in questo periodo è stata, infine, la consegna di dispositivi di protezione individuale, in particolare di mascherine, alla popolazione. L’attività di consegna si è svolta nel Comune di Scarlino, in collaborazione con l’amministrazione locale. In un primo momento, quando ancora i dispositivi mancavano o si trovavano in commercio a prezzi esorbitanti, sono state consegnate mascherine acquistate dall’Associazione stessa presso un laboratorio tessile artigianale di Grosseto (che tra l’altro ha devoluto i proventi di questa attività ad altre associazioni di volontariato del territorio). Successivamente, l’Associazione ha consegnato, sempre sull’intero territorio comunale di Scarlino, il quantitativo di mascherine inviate ai Comuni dalla Regione Toscana. Le due volontarie che si sono occupate della consegna di entrambi i contingenti hanno potuto constatare quanto sia stato importante per i cittadini, soprattutto di zone molto periferiche o di campagne inoltrate, il non sentirsi abbandonati ma anzi sentirsi vicini alle associazioni del territorio.